venerdì 1 aprile 2016

frammenti di me: espisodio

Qualche anno fa feci arrabbiare così tanto mio fratello che ad un certo punto lui mi prese per la gola e mi tirò su sbattendomi contro i mobili di cucina, in un primo momento gli afferrai il braccio cercando di staccarlo, poi capii che era l'occasione giusta per farla finita senza essere io stessa la mano che avrebbe compiuto il gesto, lasciai ricadere le braccia lungo i finachi e guardai mio fratello aspettando che mi strozzasse, a quest'ora non ci sarei più se mia mamma non fosse intervenuta fermandolo ad un passo dal successo.
la vita non è per tutti, ma morire non è così facile come si pensa.

lunedì 28 marzo 2016

Sbombata:

Mia madre mi ha beccata mentre vomitavo la cena... beh ormai è andata, mi ha detto che mi porterà dal dottore, ma col cazzo che ci andrò! <.<
tanto a mia madre è una persona con polso zero...
non mi spavento... eviterò di vomitare... passando allo speudo digiuno... ora è arrivato il momento di impegnarsi seriamente... non posso più vomitare quindi devo digiunare o comunque mangiare il meno possibile...
che palle!!!

sabato 26 marzo 2016

darci un taglio

"Darci un taglio" per molte persone è un espressione, un modo di dire, una frase che si dice quando non si vuole più avere niente a che fare con una determinata cosa, persona o situazione. ma per me "Darci un taglio" non è solo un modo di dire, molte volte, quasi sempre la frase è accompagnata dall'azione, l'idea di dover tagliare il rapporto con qualcuno/qualcosa non può essere solo un modo di dire e così, la mia pelle diventa testimone delle mie intenzioni.
ho deciso che non voglio provarci con N, (il mio istruttore di palestra) perchè è tempo perso, lui è così, bello, intelligente, simpatico e io, beh io sono solo io e non sono abbastanza per lui, non sono intelligente, non sono sveglia, non sono bella, insomma perchè una persona dovrebbe interessarsi a me? quindi devo farmela passare e alla svelta e quale è il modo migliore se non associare a lui la sensazione del dolore?
Le mie braccia sono un campo di battaglia, ho tagli ovunque linee lunghe e corte, profondi e superficiali. ma più ne faccio più ne devo fare, non mi bastano, vedo il sangue scivolare sul braccio e non sento niente, sono apatica verso tutto e tutti, voglio tornare a sentire male, voglio che il mio corpo si svegli e mi dica: "Cosa stai facendo? fa male!" e invece niente zero, il mio corpo non emette alcun lamento e io mi trovo a dorver fare più tagli per provare qualcosa.
mi sento smarrita, mi sento come un naufrago che sta cercando di restare a galla dorante una tempesta in mare aperto, ma sono stanca di nuotare, sto lentamente e inesorabilmente scivolando verso il basso, ma sopravvivo solo perchè la vita è bastarda e le correnti mi riportano a galla quel tanto che basta per riprendere fiato prima di riportarmi in profondità.

mercoledì 23 marzo 2016

Poesia Alice nel paese delle meraviglia

Non so perchè, ma ogni volta che leggo questa poesia penso si adatti perfettamente a me.. quindi ho deciso di postarla, di condividerla con voi perchè in molti ci sentiamo come Alice, inadeguate e non altezza della situazione.

O troppo alta, o troppo bassa,
le dici magra, si sente grassa,
son tutte bionde, lei è corvina,
vanno le brune, diventa albina.
Troppo educata! piaccion volgari!
Troppo scosciata per le comari!
Sei troppo colta e preparata,
intelligente e qualificata,
il maschio è fragile, non lo umiliare,
se sei più brava non lo ostentare!
Sei solo bella ma non sai far niente,
guarda che oggi l’uomo è esigente,
l’aspetto fisico più non gli basta,
cita Alberoni e butta la pasta.
Troppi labbroni, non vanno più!
Troppo quel seno, buttalo giù!
Sbianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna!
L’estate prossima, con il cotone
tornan di moda i fianchi a pallone,
ma per l’inverno, la moda detta,
ci voglion forme da scolaretta.
Piedi piccini, occhi cangianti,
seni minuscoli, anzi, giganti!
Alice assaggia, pilucca, tracanna,
prima è due metri poi è una spanna
Alice pensa, poi si arrabatta,
niente da fare, è sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora,
ma non si arrende, ci prova ancora.
Alice piange, trangugia, digiuna,
è tutte noi,
è se stessa, è nessuna.

sabato 19 marzo 2016

Blob vegetale

Vi starete chiedendo cosa diavolo voglia dire il nome del post, non vi preoccupate per ora nonostante tutti i problemi che mi affliggono e la leggera vena folle, non sono ancora ammattita del tutto per far prendere in considerazione allo stato l'idea di riaprire i manicomi.
Il Blob Vegetale è il simpatico nome che ho deciso di dare a una mia invenzione, dico mia perchè per quanto io abbia girato per i vari siti nessuno l'aveva mai proposta.
Partiamo dall'inizio: La dieta della dietista mi consigli un piatto di minestrone leggero e/o verdura cruda o cotta e la carne 100gr con 50 gr di pane. non sono mai stata un amante della verdura lessa poi nel mio stomaco ne entra veramente poca se non accompagnata da una tonnellata di pane.
Mentre ragionavo su come risolvere il problema della verdura mi sono messa a girare per internet alla ricerca di idee, che non solo mi aiutassero a mangiare verdura ma anche che mi aiutassero a far restringere un po' il mio immenso stomaco, così che collaborasse con la mia idea di mettermi a dieta. Dopo molte ricerche ho trovato un sito pieno di consigli, tra l'altro nemmeno troppo drastici ovvero: la ragazza che scriveva, consiglia di mangiare un piatto di insalata e un frutto con la buccia un po' prima di andare a tavola, così che l'insalata e la frutta creassero uno strato di fibre nello stomaco che aiutassero a non assorbire tutto quello che poi veniva mangiato durante il pasto, l'insalata e la frutta non solo avrebbero creato lo strato di fibre ma avrebbero anche riempito parzialmente lo stomaco dando così prima il senso di sazietà e con un apporto calorico veramente basso, (100gr di insalata hanno infatti solo 15 calorie e in più aiuta ad andare in bagno) così con la dieta della dietista in una mano e lo schermo con questa idea davanti a me, ho deciso di fondere le due cose.
Venerdì pomeriggio ho preso il minestrone Leggerezza Orogel che in 100 gr ha 16 calorie, l'ho cotto  e poi sono andata a passarlo con il mini pimer, prima di fare ciò ho messo insieme al minestrone l'insalata così che venisse frullata insieme al minestrone. Il primo tentativo ha dato vita al nome: Blob vegetale: quello che è uscito è stato una massa verde speudo solida, visto che avevo messo poca acqua, di un colore verde scuro molto clorifillosa, ma il sapore era quello del minestrone quindi buono o comunque passabile. La seconda volta ho messo più acqua ed il risultato è stato meno "blob" rendendolo all'aspetto più decente. Ho così deciso di provare a fare questo Blob vegetale tutti i giorni prima del pasto, mi do fino a giovedì per vedere se da risultati oppure no, male di certo non può fare visto che sono tutte verdure, ma se non comporta risultati posso lanciare l'idea dalla finestra!
la vostra Canary

domenica 13 marzo 2016

frammenti: il passato

Ho deciso di farmi conoscere attraverso i miei frammenti, in fondo ho già ammesso di essere una persona rotta.
Uno dei problemi fondamentali di me che mi ha sempre perseguitato e che ho affrontato come affronto sempre le cose, sbagliando e sbagliando ancora cercando di rimediare è il mio peso.
fino in 5 elementare ero una bambina come tutte le altre: solare, simpatica, espansiva, con una cascata di riccioli biondi in contrasto con gli occhi marroni. Sono sempre stata la cocca di mio babbo (anche mio fratello lo era) ma andiamo io ero un piccolo diavoletto con le fattezze di un angelo. In 5 elementare qualcosa cambiò, il mio fisico asciutto improvvisamente si trasformò, le mie bellissime ossa furono coperte da strati e strati di grasso che non sembravano non volersene andare; mia madre da la colpa al fatto che in quel periodo io e mio fratello avevamo iniziato a mangiare i kellogg's coco pops. ho sempre sofferto di mal d'auto e per andare a scuola prendevo il pulmino quindi non facevo mai colazione, usavo i kellogg's come merenda tornata a casa e ne mangiavo una tazza enorme anche dopo cena, probabilmente mia madre ha ragione, l'abuso di quei cosi insieme alle merendine mi hanno fornito un apporto calorico elevato e mi hanno fatto ingrassare.
Ho quindi iniziato le medie con troppi kg addosso, ero una di quelle persone disilluse che amano e accettano tutti indistintamente, non vedevo nel mio peso un problema a quel tempo, ma ben presto mi fu chiaro che essere grassi non era permesso. Mio fratello due anni più grande di me iniziò a prendermi in giro per il mio peso "Coccomero con le braccia" "mangia mangia che poi si gioca a palla" "faccio prima a saltarti che a girarti attorno" queste erano le frasi che mi rivolgeva più volte e che a distanza di quasi quindici anni ricordo ancora e bruciano dentro di me come se fossero state marchiate a fuoco, mia madre in tutto ciò faceva quello che una persona non dovrebbe mai fare, soprattutto in casi di "bullismo" perchè si anche questo è bullismo, mia madre RIDEVA, inpossibile direte: una madre non può ridere quando sua figlia viene mortificata in quel modo dal fratello e invece era così e ancora oggi, se mio fratello mi offende lei ride, come se le parole che lui dice non mi ferissero, come se quelle cose non potessero creare problemi ad una bambina di 10 anni.
quando passai in seconda mio fratello passò alle superiori, alle medie ero coccolata dai suoi amici che mi conoscevano dalla materna, non mi sono mai vantata di conoscerli, non ho mai fatto nulla per mostrarmi migliore solo perchè mio fratello era uno conosciuto e temuto a scuola, io veneravo semplicemente mio fratello come ogni sorella minore farebbe, ma forse ho infastidito qualcuno, perchè quell'anno la situazione peggiorò, prendendo una piega orrenda. Nell'estate tra la seconda e la teza media iniziai a ricevere telefonate anonime con persone che mimavano un rapporto sessuale, li per li non ci diedi peso poteva essere "divertente" in quanto a fare quelle telefonate era il ragazzo che mi piaceva, quando lo sbombai apertamente: "T smattila. lo so che sei te, riconosco la voce abbiamo parlato per ore al telefono" di sottofondo si sentivano persone che ridevano, dopo qualche telefonata partirono anche i messaggi: "nana obesa" "grassona" "cicciona" "puttana grassona" le offese arrivavano da numeri che non conoscevo, da persone che non mi conoscevano. Nonostante tutte le offese che stavo ricevendo l'unica cosa che riuscivo a fare era mangiare, abbuffarmi come quell'elefante che sono, tutta la mia frustrazione e il mio dolore si era riversato sul cibo, da esso cercavo di trarne piacere e conforto. verso la fine dell'estate mi arrivò un messaggio di T:"chiamami voglio chiederti scusa" un po' per ripicca un po' perchè volevo tirarmela gli risposi:"se vuoi chiedermi scusa devi essere tu a chiamarmi" ma ovviamente non avevo messo in conto che stava per arrivarmi un altro colpo dritto in faccia, non avevo messo in conto nonostante tutto quello che avevo passato che la gente non è cattiva è proprio bastarda, T:"non volevo chiederti scusa, era solo un modo per offenderti ancora" BOM! dritto in faccia un colpo di mazza chiodata, stordita dolorante a settembre sono tornata a scuola sostenuta dalla mia migliore amica che sapeva tutto. seduti al banco io vicino al muro, lei accanto a me, con il corridoio tra i banca a dividerci, un altro compagno e poi lui T. "T:Canary... Canary.. Canary. A:ti sta chiamando.... io:non mi interessa...". Non volevo ascoltarlo, non volevo sapere niente, ci avevo già creduto una volta e non avrei rifatto ancora quello stesso sbaglio, ma dopo un po' il mio sangue freddo andò a farsi benedire mi voltai infastidita "io:Cosa? T:Volevo chiederti scusa...".  Ero sbigottita, completamente senza parole, ma una cosa che ho sempre avuto era la risposta pronta "Io:Non mi interessa." credo che non si aspettasse quella risposta perchè ora quello sorpreso era lui, credo che pensasse che io lo avrei perdonato o almeno avrei accettato le sue scuse, ma non fu così, mi aveva fatto troppo male, avrei potuto accettarle prima di quel messaggio, ma si è stupidi una volta alla seconda non ci si casca più. "T:Eddai scusami Io:cos'è un modo per offendermi ancora?" e ancora una volta vidi la sorpresa nel suo viso, non si aspettava che gli rigirassi la frase che lui mi aveva propinato solo qualche settimana prima. il suo compagno di banco ci guardava come si guarda una partita di tennis, spostava la testa da una parte all'altra cercando di capire cosa stesse succedendo, la scuola era iniziata da due minuti e li c'era già aria di tempesta, il ragazzo continuava a chiedere a T cosa fosse successo, ma T lo liquidava con un semplice "lascia stare". in quel momento ho capito che non tutti in classe erano al corrente di quello che era successo, che le risate di sottofondo non erano di tutti i componenti della classe, li mischiati insieme c'erano innocenti e colpevoli e io non sapevo distinguerli e l'unica cosa che potessi fare era tagliarli fuori tutti, migliore amica esclusa. "T:eddai gattina perdonami" Gattina si sparse a macchia d'olio per tutta la classe e mi ritrovai con quel soprannome che io ho odiato con tutto il cuore, un nomignolo così carino e dolce si era legato ad un ricordo amoro e doloroso. Ancora una volta ho trovato nel cibo l'unica consolazione.
con l'inizio delle superiori mi sono riinventata, non c'era nessun fratello maggiore, nessun ex compagni di classe, alle superiori potevo mostrare una nuova me.
ma ferite come queste non guariscono mai completamente, lasciano il segno e molte volte sono così infette di dolore che si riaprono e sanguinano nel momento che meno te lo aspetti. tutto questo oltre al cibo consolatorio mi ha lasciato una paura, quasi un terrore nelle persone, se un ragazzo si avvicina io alzo un muro e lo respingo con forza, troppo spaventata che tutto possa ripetersi, quando mi capita di incontrare T il mio corpo si congela, la mia mente blocca l'unico pensiero che riesce a formulare è:"SCAPPA".
un frammento del mio passato penso che sia uno dei più importanti, questo è il frammento portante su cui si è formata la mia personalità, il frammento che ha dato vita a Canary.
a breve un nuovo frammento vi sarà rivelato.
buona notte
Canary

sabato 12 marzo 2016

canary

Ho aperto questo blog tantissimo tempo fa, ma non ho mai scritto niente, non che non ci pensassi, non che non avessi voglia di scrivere, solo non sapevo come iniziare: Caro? Salve? Ciao? mi presento? tutto ovvio, tutto patetico, tutto troppo scontato e io odio essere pateticamente scontata e ovvia, io sono colei che cerca,che brama con insistenza qualcosa che non sa nemmeno lei cosa sia, sono un mix di errori consapevoli che ciclicamente vengono ripetuti, sono quel tipo di persona che è coscente dei propri sbagli ma si guarda allo specchio ancora sporca dell'errore e sorride amaramente mentre gli occhi brillano di soddisfazione, sono la contraddizione fatta in persona, ma almeno ne sono coscente e lo ammetto, ma non faccio assolutamente niente per cambiare, rimango li ferma a guardarmi sbagliare a perseverare nell'errore soddisfatta e irritata perchè continuo a fare le stesse cose.
SOno una persona rotta, distrutta dentro che ha perso la voglia di sistemarsi, che ha deciso di guardare i pezzi di se stessa sparsi atterra come un vaso che cade da un tavolo e si schianta al suolo. Sono ferma circondata da me stessa, frammenti di ciò che ero e ciò che potrei essere se solo mi allungassi e raccogliessi ciò che è rimasto di me, ma dopo l'ennesima volta che sono finita in frantumi la voglia di sistemarmi è passata, rimango quindi così immobile nel buio del mio isolamento autoimposto, perchè se sei sola nessuno potrà distruggerti ancora, nessuno potrà decidere di camminare su i tuoi pezzi e sbriciolarli e così innalzo un muro attorno a me, lo fortifico giorno dopo giorno, tengo lontano le persone con il sarcasmo, con stilettate di cattiveria, tagliandole fuori dalla mia vita solo perchè si sono avvicinate troppo.
una vita vissuta a metà nell'attesa di qualcosa che bramo ma che mi spaventa terribilmente: qualcuno che riesca a passare il muro senza abbatterlo, che cammini tra i miei pezzi e che mi riazi da terra, qualcuno che sappia apprezzare il mio essere rotta e che non lo veda come un difetto.

Canary